Cosa non bisognerebbe assolutamente perdere se si sceglie di visitare Spoleto?

Spoleto è una delle città più note  e visitate dell’ Umbria, ma una delle sue bellezze da non perdere è sicuramente la Rocca Albornoziana.

Concepita come uno dei capisaldi del dominio del papa al ritorno da Avignone, la rocca, iniziata nel 1359, è una poderosa costruzione a pianta rettangolare , con sei torrioni , divisa in due corpi da un imponente braccio traverso.

Ampliata e decorata in momenti e fasi diverse, venne arricchita da stemmi e simboli araldici per ricordare la presenza, la frequentazione o il semplice passaggio di illustri personaggi ( la più nota certamente Lucrezia Borgia, governatrice del Ducato di Spoleto dal 1499 al 1502).

Dopo anni di abbandono e di utilizzo come carcere fino al 1983, è oggi sede di un imperdibile Museo che comprende:

  • La splendida Camera pinta, con affreschi di fine XIV° – inizio XV° secolo;
  • La sezione archeologica;
  • La sezione degli affreschi staccati di provenienza locale;
  • La sezione dei dipinti su tavola (XII° – XV° sec.);
  • Gli affreschi di alcune sale e del cortile d’onore ( XV° – XVII° sec.)

Da sottolineare, infine, la presenza di finestre ed affacci panoramici sul paesaggio circostante e sul meraviglioso Ponte delle Torri.

Cosa non bisognerebbe assolutamente perdere se si sceglie di visitare Spoleto?

Spoleto è una delle città più note  e visitate dell’ Umbria, ma una delle sue bellezze da non perdere è sicuramente la Rocca Albornoziana.

Concepita come uno dei capisaldi del dominio del papa al ritorno da Avignone, la rocca, iniziata nel 1359, è una poderosa costruzione a pianta rettangolare , con sei torrioni , divisa in due corpi da un imponente braccio traverso.

Ampliata e decorata in momenti e fasi diverse, venne arricchita da stemmi e simboli araldici per ricordare la presenza, la frequentazione o il semplice passaggio di illustri personaggi ( la più nota certamente Lucrezia Borgia, governatrice del Ducato di Spoleto dal 1499 al 1502).

Dopo anni di abbandono e di utilizzo come carcere fino al 1983, è oggi sede di un imperdibile Museo che comprende:

  • La splendida Camera pinta, con affreschi di fine XIV° – inizio XV° secolo;
  • La sezione archeologica;
  • La sezione degli affreschi staccati di provenienza locale;
  • La sezione dei dipinti su tavola (XII° – XV° sec.);
  • Gli affreschi di alcune sale e del cortile d’onore ( XV° – XVII° sec.)

Da sottolineare, infine, la presenza di finestre ed affacci panoramici sul paesaggio circostante e sul meraviglioso Ponte delle Torri.