L’ Umbria è una regione che conquista facilmente il cuore di chi la visita…
ma non tutti riescono a trovare parole adeguate per esprimere i sentimenti che questa terra suscita nell’ anima di coloro che hanno il piacere di scoprirla.

Chi meglio di poeti ed autori famosi può aiutarci , allora , a trasmettere tante variegate emozioni?

Giacomo Leopardi a Trevi, Giosuè Carducci alle Fonti del Clitunno , Goethe a Spoleto…sono solo alcuni dei nomi più famosi che hanno lasciato le loro preziose parole per l’ Umbria.

Giacomo Leopardi ebbe occasione di ammirare Trevi nei suoi viaggi da Recanati a Roma e, nel poemetto satirico ” Paralipomeni della Batracomiomachia “, ne offrì una splendida descrizione, facendone la similitudine con il castello di Topaia:

Come chi d’ Appennin varcato il dorso
presso Fuligno, per la culta valle cui rompe il monte di Spoleto il corso ,
prende l’ aperto e dilettoso calle,
se il guardo lieto in su la manca scorso
leva d’un saso alle scoscese spalle,
bianco, nudato d’ ogni fior, d’ ogni erba,
vede cosa onde poi memoria serba

di Trevi la città, che con iscena
d’ aerei tetti la ventosa cima
tien sì che a cerchio con l’ estrema schiena
degli estremi edifizi il pie’ s’ adima ;
pur siede in vista limpida e serena
e quasi incanto il viator l’ estima,
brillan templi e palagi al chiaro giorno
e sfavillan finestre intorno intorno;

cotal , ma privo del diurno lume
veduto avreste quel di ch’ io favello,
del pulito macigno in sul cucume
fondato solidissimo castello,
ch’ al margine affacciato oltre il costume
quasi precipitar parea con quello.
Da un lato sol per un’ angusta via
con ansia e con sudor vi si salìa.